Psg-Barcellona: il 4-0 della fame e della probabile fine di un ciclo
Fame, corsa e aggressività. E’ stato tutto questo il Paris Sant-Germain nel match contro il Barcellona delle stelle, valido per l’andata degli ottavi di finale di Champions League. Una gara oltre ogni più roseo pronostico, nemmeno immaginabile persino con un joypad in mano davanti alla Tv.
Il 4-0 del Parco dei principi è il risultato di 90′ minuti di pressing alto, duri scontri fisici, ma soprattutto voglia di dominare. La squadra di Emery ha saputo gestire il pallone, offrendo uno spettacolo non indifferente grazie a Angèl Di Maria il quale, dopo un inizio di stagione complicato, ha saputo prendere per mano i suoi compagni, collimando la sua prestazione con due capolavori, il primo su punizione, il secondo con un tiro a giro da fuori area, degni del miglior Pinturicchio.
Con Verratti a dettare le geometrie, il centrocampo del Psg ha fatto la parte del lupo che ha sbranato la mediana blaugrana: imponente la prestazione di Matuidi, presente su ogni pallone e pronto a rompere le trame da gioco avversarie. I due, accompagnati dalla foga e dalle eccellenti costruzioni tattiche di Kurzawa e Rabiot, hanno annichilito quello che dovrebbe essere il centrocampo più forte al mondo. Il colpo da cinquanta milioni, André Gomes è uscito dal campo dopo una prestazione sottotono, deludendo le aspettative riposte su di lui. Non hanno di certo luccicato Iniesta e Busquets, incapaci di vincere qualsiasi contrasto con i parigini.
Il Paris sembra non avere difetti, vola sulle fasce con Di Maria e Draxler, autore del terzo goal, sfondando con Cavani che ha chiuso le danze 26′ della ripresa. La qualità più importante del matador è stata quella di tornare a dare una mano in difesa, in fase di non possesso, dando il là per i contropiedi dei padroni di casa.
Il Paris sembra non avere difetti, vola sulle fasce con Di Maria e Draxler, autore del terzo goal, sfondando con Cavani che ha chiuso le danze 26′ della ripresa. La qualità più importante del matador è stata quella di tornare a dare una mano in difesa, in fase di non possesso, dando il là per i contropiedi dei padroni di casa.
Un poker che sa tanto di sentenza, anche in vista del ritorno al Camp nou tra ventidue giorni. Il fortino del Barça torna a dare una piccola speranza per la squadra di Luis Enrinque, che dovrà scendere in campo con una mentalità decisamente diversa rispetto a quella mostrata al “Parco dei principi”. E’ mancata quella fame e quella voglia di aggredire il pallone: peccati di eccessiva sicurezza che potrebbero costar caro ai favoriti per la vittoria di Cardiff.
Che siano stati gli esperti dell’Uefa a portare sfortuna al Barcellona delle stelle? Messi ha perso ogni contrasto, Neymar non ha inciso ed il pistolero Suarez non ha avuto valide occasioni da goal.
Che siano stati gli esperti dell’Uefa a portare sfortuna al Barcellona delle stelle? Messi ha perso ogni contrasto, Neymar non ha inciso ed il pistolero Suarez non ha avuto valide occasioni da goal.
Sembra la fine di un ciclo che dura da un decennio. Ma quanto detto potrebbe essere solo apparenza: la Champions è imprevedibile, regala emozioni inaspettate, come testimonia questa gara di andata degli ottavi di finale. Al “Camp nou” potrà essere tutta un’altra storia, con il Barça pronto a fare la partita e ribaltare completamente le sorti del proprio destino, oppure con il PSG in grado di mantenere gli stessi ritmi forsennati che hanno portato al poker casalingo.
Signori, è la competizione dalle grandi orecchie, quella che ti fa vivere brividi forti e attimi al cardiopalma. La Champions è tornata, e ci sarà da divertirsi. Garantito.
Signori, è la competizione dalle grandi orecchie, quella che ti fa vivere brividi forti e attimi al cardiopalma. La Champions è tornata, e ci sarà da divertirsi. Garantito.
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