L'ammutinamento di Cr7 e la doppia festa milanese
Un punto val bene uno scudetto, tre punti (forse) blindano la Champions. Inter e Milan accolgono con sorrisi a tutto tondo i responsi della 31esima giornata. Nonostante i nerazzurri abbiano interrotto a Napoli la serie di vittorie consecutive (fermatasi a 11) e i rossoneri abbiano trovato il gol vittoria contro il Genoa solo grazie alla schiena di Scamacca. Piange la Juve, che vede a rischio la futura Champions (al netto di Superleghe e dintorni…) e s’arrende la Roma che dopo il tracollo nella Torino granata può pensare solo alla Champions in chiave… Europa League. Continua a stupire l’Atalanta, a un passo dalla terza qualificazione consecutiva per l’Europa che conta nonostante una partita vinta senza meritarlo troppo e torna prepotentemente in lotta la Lazio, a -4 dal quarto posto e dalla Juve ma con da recuperare la partita casalinga con il Torino.
CHICCA – L’unica sua rete in stagione era stata quella splendida punizione nel derby di Coppa Italia. La staffilata che ha regalato all’Inter il pareggio a Napoli è stata una vera e propria prodezza balistica: sinistro potente e preciso con palla tenuta bassa indirizzata all’angolino. Applausi per Christian Eriksen, rilanciato e rigenerato da Antonio Conte che ne avrà forse un po’ snaturato le caratteristiche ma che ha trovato nel danese un tassello importante per la cavalcata tricolore dell’Inter. Pretendendo da lui più quantità a scapito magari di un po’ di qualità.
CHIAROSCURO – Gol da applausi quello dell’1-0 rossonero al Genoa: la botta di Ante Rebic è un gioiello e permette al croato di provare a ritoccare il suo record in fatto di segnature stabilito nel campionato scorso (con 11 centri). Rebic adesso è a quota 7 e mancano 7 giornate per provare a segnarne altri cinque. Certo, contro il Genoa poteva essere doppietta, visto che urla vendetta l’errore sotto porta a inizio ripresa su perfetto assist di Kalulu. Continua invece a deludere in zona gol (e non solo…) Rafael Leao: indolente, senza il “sacro fuoco” del goleador, si becca pure un rimbrotto ad alta voce da parte di Donnarumma (“e fai gol, c…”, con quella parolina con due zeta) quando getta alle ortiche l’occasione del possibile 2-0. Rebic & Leao, le due facce di un attacco rossonero in chiaroscuro.
AMMUTINATO – Mercoledì magari (probabile) farà due/tre gol al Parma e via con i consueti peana. Peccato però che a Bergamo un Cristiano Ronaldo anche al 50 per cento avrebbe fatto comodo a Pirlo. Invece no, la “bua” ha fatto sì che Cr7… non si convocasse per la delicata sfida contro l’Atalanta. La Juventus ha perso una partita che avrebbe meritato di chiudere in parità e adesso il rischio di perdere il quarto posto diventa un incubo. Avrà pure fatto vendere milioni di magliette bianconere, avrà pure segnato caterve di gol, avrà pure contribuito a diffondere ancor più il nome della Juventus nel mondo. Ma con lui, in questa stagione, la Juve ha interrotto una serie di 9 scudetti consecutivi (gli ultimi due grazie anche al suo contributo) e con lui in tre annate Champions i bianconeri non sono mai arrivati neppure una volta in semifinale (e poco prima del suo arrivo, nel 2015 e nel 2017, la Juventus di Allegri aveva giocato due finali…).
DOPPIO POKERISSIMO – Immobile che interrompe con una doppietta il suo “storico” digiuno e Correa che a sua volta torna al gol (su rigore). C’è soprattutto lo “sblocco” delle sue punte di diamante nella vittoria 5-3 della Lazio sul Benevento. Un pokerissimo… doppio. Perché oltre alle cinque reti rifilate ai campani quella di ieri è la quinta vittoria biancoceleste consecutiva: dopo lo stop di Torino con la Juventus sono arrivati 15 punti che rilanciano le ambizioni Champions della squadra di Simone Inzaghi. Certo, i successi contro Crotone, Udinese, Spezia, Verona e Benevento (alcuni, peraltro, rocamboleschi) sono quasi un obbligo per chi vuole lottare ai vertici. Ma giova comunque ricordare che c’è stato chi queste partite le ha addirittura perse: ad esempio la Juve con il Benevento o il Milan con lo Spezia…
RIMPIANTI – Diciassette punti in 12 partite il ricco bottino di Davide Nicola sulla panchina del Torino. La vittoria sulla Roma mette in discesa l’operazione salvezza-granata grazie anche a questo aprile sprint: nel derby, a Udine e contro la Roma il bottino è stato di 7 punti, nelle stesse tre gare all’andata il Toro non ne aveva fatto nessuno. Grandi protagonisti ancora i due innesti invernali: Mandragora nel primo tempo ha fatto una chiusura strepitosa su Pedro che ha evitato lo 0-2, Sanabria di testa ha firmato il pareggio. Ma applausi, ancora e sempre, al capitano: Belotti non ha segnato ma ha procurato il 2-1 (tiro non trattenuto da Mirante e tap in vincente di Zaza) e ha costruito il 3-1 rubando palla a Fazio e servendo, con grande altruismo, Rincon per la botta vincente che ha chiuso la partita.
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