Maradona, l'ex compagna: "Morto in una casa senza bagno" Lo ha rivelato Veronica Ojeda ai magistrati argentini. Sequestrati i messaggi whatsapp tra i figli e i medici che lo avevano in cura
"La casa in cui si trovava era molto semplice, senza bagno. C'era un letto e un wc chimico. Diego non meritava di passare i suoi ultimi giorni così". Ad aggiungere nuovi particolari sugli ultimi giorni di vita di Maradona, morto mercoledì scorso nella sua casa alla periferia di Buenos Aires, è stata l'ex compagna Verónica Ojeda, madre di 'Dieguito' Maradona, interrogata per oltre 5 ore dalla magistratura argentina per cercare di fare luce sulla degenza del Pibe de Oro. Dopo l'interrogatorio della donna ha parlato il suo avvocato Mario Baudry, secondo cui Maradona non avrebbe perso la vita "se fosse stato in un centro medico". Lo riferisce il 'Clarin'.
Intanto la stessa magistratura argentina che indaga sulla morte di Maradona per capire se l'ex fuoriclasse sia stato assistito in maniera adeguata dopo l'operazione per ematoma subdurale, ha messo sotto sequestro i dialoghi su una chat di Whatsapp di cui facevano parte le figlie di Maradona Dalma e Giannina, il figlio italiano Diego Junior e due degli specialisti che seguivano l'ex fuoriclasse, la psichiatra Agustina Cosachov e lo psicologo Carlos Diaz. Messaggi pubblicati dal quotidiano 'La Nacion' da cui emergerebbe la preoccupazione dei figli del campione argentino sul modo in cui il padre era assistito. Sempre 'La Nacion' ha pubblicato anche il documento con cui l'ex numero 10 del Napoli è stato dimesso dalla Clínica Olivos, dove è stato operato al cervello Nel documento si raccomandava come necessario stabilire una continuità delle cure dopo aver lasciato il centro medico.
MARADONA, IL CUORE PESAVA IL DOPPIO. MERCOLEDI' ESAMI TOSSICOLOGICI
Il sangue, le urine e i tamponi nasali prelevati durante l'autopsia, insieme al cuore completo di Diego Armando Maradona, il cui peso era il doppio di quello normale, saranno analizzati domani in diversi laboratori argentini come parte delle perizie complementari richieste dai medici forensi che hanno eseguito l'autopsia. Lo hanno riferito fonti giudiziarie citate dall'agenzia di stampa statale Telam. Si tratta di studi tossicologici, attraverso i quali si cercherà di determinare se Maradona avesse tracce di alcol, droghe o qualche altra sostanza nel corpo nelle ore precedenti la sua morte, e analisi istopatologiche, che studiano gli organi e tessuti.
La maggior parte delle perizie degli esperti inizierà mercoledi' presso la sede della Soprintendenza della Polizia Scientifica nella città di La Plata. Lì, la sezione di patologia lavorerà sul cuore di Maradona che, secondo quanto osservato dai medici forensi che hanno eseguito l'autopsia, soffriva di "cardiomiopatia dilatativa" e pesava più di 500 grammi, quasi il doppio del peso di un cuore normale. Nello stesso laboratorio, domani inizieranno anche le analisi dei campioni di urina, sangue e tamponi nasali prelevati dall'autopsia per gli studi tossicologici. Le fonti della magistratura hanno chiarito che questo mercoledì non si conoscerà il risultato di nessuno degli studi, nemmeno quelli che verranno effettuati sui prelievi di urina e sangue, che solitamente sono i primi a essere ottenuti.
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