Inter, Lukaku: "Lottare per lo scudetto qui è il minimo"
Il bomber nerazzurro suona la carica: "Sono tra i top 5 al mondo, mi piace giocare sempre"
Romelu Lukaku è ormai senza ombra di dubbio uno dei grandi leader dell'Inter di Conte. Tanto in campo, quanto fuori. Le sue parole, in un'intervista rilasciata a France Football, lo testimoniano: "Siamo l'Inter e dobbiamo lottare per vincere lo scudetto, credo sia il minimo - ha detto il bomber belga - Dal punto di vista tattico, del posizionamento e dei movimenti non sbaglio mai. Faccio parte dei primi 5 attaccanti al mondo. Se CR7, Messi o Lewandowski hanno superato i loro limiti, perché non potrei riuscirci anch'io? Chi fa attenzione ai dettagli vede tutto. Anno dopo anno miglioro e aggiungo qualcosa al mio bagaglio osservando. Questa è un po' la mia droga".
Nella passata stagione, Big Rom è stato paragonato a un altro grande attaccante nerazzurro, Ronaldo, per averlo eguagliato come numero di gol alla sua prima stagione: "Qui tutti mi parlavano di quei 34 goal di Ronaldo. Sono felice di averlo eguagliato, ma lui vinse la finale di Coppa UEFA e io ho perso quella di Europa League. Ora voglio vincere".
A Milano il gigante belga ha instaurato un rapporto speciale con Conte, che però ha radici ben più profonde: "Il mister mi disse che se fossi migliorato spalle alla porta non mi avrebbe fermato più nessuno. Mi disse questo ai Mondiali in Brasile, prima che lasciasse la Juventus, e me lo ribadì quando allenava il Chelsea. Un mio ritorno a Londra? Hazard fece da tramite e diede il mio numero al ds, che mi chiamò dicendomi che il nuovo allenatore voleva solo me. Non sapevo chi fosse, ma poi all'incontro ho visto Conte: me lo sarei dovuto aspettare, doveva essere per forza lui".
Speciale è anche l'intesa con il suo partner offensivo, Lautaro Martinez: "Prima di arrivare qui a Milano vedevo molte partite dell'Inter. Lautaro veniva impiegato da solo lì davanti e ho subito pensato che insieme avremmo potuto far male alle difese avversarie. All'inizio comunicavamo in spagnolo, la svolta è stata quella. Siamo molto amici e non abbiamo mai litigato: un giorno tocca a me, un altro a lui. Abbiamo un equilibrio perfetto, ci troviamo benissimo".
Lukaku è stato uno degli stakanovisti della squadra in questo inizio di stagione, ma la cosa non sembra preoccuparlo più di tanto: "Se la preparazione atletica è buona, non ho problemi. Quest'anno ho avuto solo otto giorni di vacanza, ma non ho mai pensato di dire che il riposo non fosse abbastanza. Pensando così avrei aumentato il rischio di infortunarmi. Sono sempre contento di giocare, anche molte volte in una settimana".
LUKAKU COME IBRA: UNA PS5 A TUTTI I COMPAGNI
La leadership del belga emerge anche dai gesti fuori dal campo. Qualche giorno fa aveva infatti pubblicato un post su Instagram in cui compariva la sua maglia con il numero 5, invece del 9, accompagnato dal messaggio "qualcosa di grosso sta arrivando". Il riferimento, si è poi scoperto essere alla Play Station 5, che il bomber ha regalato a tutta l'Inter, staff compreso, come gesto di riconoscenza per il grande momento che sta attraversando. Come aveva fatto qualche giorno fa Zlatan Ibrahimovic con i compagni del Milan.
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