Juventus, per la svolta Pirlo aspetta i leader. E Dybala è un problema da risolvere
La squadra bianconera appare senza una guida in campo, senza Ronaldo crollano le certezze. E il 10...
Tre pareggi contro le neopromosse Crotone e Benevento in trasferta e contro il Verona in casa. Qui, in attesa di capire come finirà la vicenda 3-0 al Napoli, sta tutta la differenza tra la Juventus e il Milan capolista in questo inizio di campionato. Tre risultati a sorpresa senza dubbio, visti di rado nel decennio precedente e che certificano il momento di confusione bianconera. Un periodo probabilmente fisiologico considerando il contesto e la rivoluzione, almeno apparente, in atto, ma arrivati a fine novembre anche il periodo di ambientamento di Pirlo nelle nuove vesti di allenatore può considerarsi finito e i giocatori, tutti, sono chiamati ad assumersi nuove responsabilità.
Sì perché la "mancanza di personalità" e l'appiglio all'assenza di Ronaldo non possono essere carte estratte dal mazzo per giustificare i pareggi come quello in casa del Benevento, anzi, semmai possono diventare un capo d'accusa alla gestione iniziale di Andrea Pirlo che, con un ottavo di Champions League già conquistato - a certificazione della bontà della rosa juventina - ha preferito evitare anche solo il viaggio al proprio fuoriclasse, indisponibile al momento del bisogno che è puntualmente arrivato a l Vigorito. Senza CR7 la Juventus non fa punti: 1.20 di media senza il portoghese tra campionato e Champions League.
Ma fino a qui non si sta dicendo alcunché di nuovo. Quello che deve preoccupare la Juventus in generale, in piena campagna di ringiovanimento comunque decisamente costoso tra Kulusevski, Arthur e Chiesa - per fare qualche nome - è la mancanza di un leadear tecnico in campo durante le partite in assenza del porto sicuro portoghese a cui affidare palloni da trasformare in gol.
In questo senso l'assenza di Giorgio Chiellini è ben evidente, ancora più di quella di Bonucci che senza il gigante a fianco ha sempre fatto fatica anche con De Ligt. Alla Juventus servono personalità forti che sappiano guidare i compagni nei momenti complicati del match, evitando di lasciare i giovani talenti provare sempre e solo la giocata individuale a favore di una manovra collettiva che, quando messa in campo come contro il Cagliari ha portato i suoi frutti.
Ed è qui che Andrea Pirlo probabilmente ancora oggi pecca. Messo sulla panchina più importante d'Italia e una delle più ambite d'Europa senza alcun tipo di esperienza tattica e di gestione del gruppo e dei vari momenti della partita, sembra a tratti far mancare il proprio carisma e indicazioni decisive da bordocampo. Per le urla ci pensano Baronio e Tudor, i suoi assistenti, ma anche dal punto di vista dei cambi cominciano a essere diverse le sfide in cui non ha inciso sul risultato finale, se non in maniera negativa come a Roma contro la Lazio.
In attesa di recuperare Chiellini e Bonucci almeno, senza Morata per il derby espulso dopo un finale folle a Benevento alla caccia di un rigore che non è mai arrivato, Pirlo ha l'obbligo di recuperare il patrimonio Paulo Dybala. Qui però serve per forza di cose la collaborazione della Joya, ancora a quota zero gol e zero giocate in questo campionato con un nodo sul rinnovo di contratto che ha iniziato a stancare anche i tifosi juventini.
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