Montella: 'Vorrei rimanere a lungo al Milan'
'Proprietà cinese? Non mi faccio assorbire energie extralavorative'
"Avverto la vicinanza, mi fermano per strada. I tifosi accettano pregi e difetti della squadra, sentono che da' tutto. E hanno visto la Supercoppa".
Cosi' Vincenzo Montella, l'allenatore del Milan in un passaggio epocale, il dopo Berlusconi.
"Ci pensero' se e quando accadra'. Non mi faccio assorbire energie extralavorative. E per ora mi rapporto con la dirigenza attuale, che e' ben presente. Con padrone incontentabile - spiega il 42enne mister dei rossoneri - Un presidente ha diritto di esternare i suoi desideri. La sua e' una storia unica e si avverte la responsabilita' di vincere attraverso il bel gioco. Io il mister 'meno consigliato', ultimi mesi a parte? Si e' esagerato, mi sono sempre sentito libero. Il presidente sa dialogare, trasmette il suo pensiero e la sua mentalita'. Da' stimoli anche quando la macchina sembra al massimo".
Fassone, ad in pectore, pare volergli affidaree il nuovo ciclo 'cinese': "Il mestiere e' labile, con oscillazioni mediatiche. Devo lavorare e ottenere risultati. Sono felice di allenare il Milan e vorrei rimanere qui a lungo. Per giocare la Champions? La squadra e' gia' competitiva. Ha un'anima e una base giovane, che puo' crescere. Anche con i giusti correttivi, non numerosissimi. Se bastano 130 milioni? Si dice che sia piu' facile sbagliare, con i soldi. Ma non bisogna sbagliare, a prescindere dal budget".
Le esclusioni amareggiano Bacca, che ha comunque sembra abbia detto di no alle sirene della Cina: "Non mi ha mai mancato di rispetto. Se resta? Con la societa' siamo d'accordo: massima fiducia in lui. La Cina e' una tentazione? A fine carriera un'esperienza del genere l'avrei fatta, io andai al Fulham. E' un'occasione per la famiglia".
Cosi' Vincenzo Montella, l'allenatore del Milan in un passaggio epocale, il dopo Berlusconi.
"Ci pensero' se e quando accadra'. Non mi faccio assorbire energie extralavorative. E per ora mi rapporto con la dirigenza attuale, che e' ben presente. Con padrone incontentabile - spiega il 42enne mister dei rossoneri - Un presidente ha diritto di esternare i suoi desideri. La sua e' una storia unica e si avverte la responsabilita' di vincere attraverso il bel gioco. Io il mister 'meno consigliato', ultimi mesi a parte? Si e' esagerato, mi sono sempre sentito libero. Il presidente sa dialogare, trasmette il suo pensiero e la sua mentalita'. Da' stimoli anche quando la macchina sembra al massimo".
Fassone, ad in pectore, pare volergli affidaree il nuovo ciclo 'cinese': "Il mestiere e' labile, con oscillazioni mediatiche. Devo lavorare e ottenere risultati. Sono felice di allenare il Milan e vorrei rimanere qui a lungo. Per giocare la Champions? La squadra e' gia' competitiva. Ha un'anima e una base giovane, che puo' crescere. Anche con i giusti correttivi, non numerosissimi. Se bastano 130 milioni? Si dice che sia piu' facile sbagliare, con i soldi. Ma non bisogna sbagliare, a prescindere dal budget".
Le esclusioni amareggiano Bacca, che ha comunque sembra abbia detto di no alle sirene della Cina: "Non mi ha mai mancato di rispetto. Se resta? Con la societa' siamo d'accordo: massima fiducia in lui. La Cina e' una tentazione? A fine carriera un'esperienza del genere l'avrei fatta, io andai al Fulham. E' un'occasione per la famiglia".
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