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La Reggiana per Sbaffo è pronta per la promozione in serie B

Lega Pro. Ammette in conferenza stampa di non essere ancora al massimo, di avere ancora qualche dolore e di avere solo bisogno di dare continuità alle sue prestazioni per arrivare alla forma migliore possibile. Ma Alessandro Sbaffo (nella foto) si rende benissimo conto che questa Reggiana ha bisogno di lui e del suo talento come il pane, sa che per le qualità che ha può dare una grande mano, quindi prima raggiunge l’apice della forma e meglio è per tutti. Un giocatore, Sbaffo, che a centrocampo ha giostrato in tutti i ruoli, come ora da mezzala, ma se potesse scegliere farebbe il trequartista. Ed è buona, per non dire ottima, anche l’intesa con i compagni: “Ci troviamo bene – dice Sbaffo – sia in campo che fuori. Qui ci sono giocatori che ci tengono davvero tanto a questo progetto e al loro lavoro, e io sono contento di giocare con loro perché è così anche per me. L’intesa migliorerà settimana dopo settimana, l’importante è dare continuità alle prestazioni”.
E aggiunge che la squadra sta andando bene e facendo punti, ma d’altronde serve tempo. E’ come aver ricominciato tutto da capo: il cambio di allenatore si è fatto sentire, sia in termini di modalità di lavoro che di uomini. Gli abbiamo chiesto se sono cambiati così tanto i metodi di lavoro da Colucci a Menichini“Colucci è stato un allenatore importantissimo per la mia carriera, anche se l’ho avuto solo per pochi mesi. Mi ha fatto cambiare il mio modo di vedere le cose , a livello calcistico ci ha dato veramente tanto e qualcuno dovrebbe ringraziare il nostro ex allenatore per essere andato a giocare in B in questo periodo, un’evenienza piuttosto rara… Per quanto riguarda i metodi di lavoro, stiamo giocando bene e facendo punti ed è questa la cosa in assoluto più importante”.
Ma Sbaffo si è pentito di non essere diventato un giocatore del Parma? Ci risponde che non è lui ad avere accettato o meno la Reggiana o il Parma, si sono verificate delle dinamiche di mercato tali che alla fine l’anno portato a Reggio Emilia. “Io ho solo risposto al telefono quando mi hanno chiamato, niente di più. Ma non rimpiango di non essere andato al Parma, con rispetto parlando, anche perché il momento più importante della stagione lo devo ancora vivere qui alla Reggiana, essendo stato fuori così tanto. Non sono venuto qui un anno in prestito per poi salutare tutti con le valigie in mano a giugno. Sono venuto qui perché ho creduto nel progetto e di poter realizzare qualcosa d’importante”. Il suo obiettivo è la serie B con i playoff? ” Sbaffo ci fa notare in chiusura che quando la squadra girava, a inizio stagione, tanti giocatori sono cresciuti, e ciò significa che si stava facendo anche allora un buon lavoro.

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