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Milan, la colpa è solo di gennaio…

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Come per Inzaghi e Mihajlovic, anche il Milan di Montella lascia per strada punti a gennaio, mese maledetto

Che qualcosa sia cambiato, è innegabile. Che il Milan in questo gennaio abbia perso un po’ di smalto, pure. Quattro punti nelle ultime quattro partite di campionato, tre sconfitte negli ultimi otto giorni, contro Napoli e Udinese in Serie A e contro la Juventus in Coppa Italia, lasciano l’amaro in bocca. E non solo. Viste le ultime due precedenti stagioni del Milan, i tifosi rossoneri temono l’ennesimo replay. Sia con Inzaghi che con Mihajlovic infatti, gennaio è stato il mese fatidico. L’inizio della fine.
Una squadra partita bene, benino, all’inizio dell’anno che dopo la pausa invernale torna sul campo, completamente in bambola e irriconoscibile. Adesso, dopo che i tifosi del Diavolo hanno finito con gli scongiuri del caso, credo sia il caso di riconoscere le differenze.
Innanzitutto questo Milan, il Milan dei giovani di Vincenzo Montella, non sembra affatto essere in bambola. Vero, le sconfitte e qualche punto perso per strada ci sono, qualche errore di troppo anche. Ma non è nient’altro ciò che il tecnico campano aveva detto qualche mese fa, quando questo Milan veniva esaltato in lungo e in largo. E il punto d’arrivo è sempre lo stesso. Con i giovani ci vuole pazienza, sempre.
Ma poi, è davvero così clamoroso perdere contro Napoli e Juventus? Vale a dire il meglio che il calcio italiano ha da offrire, non dimentichiamolo. Ok, forse a Udine il Milan avrebbe potuto, dovuto (e meritato) qualcosa in più. Ma lo spirito di questa squadra, proprio non mi sento di criticarlo.
Vogliamo dire che manca qualcosa dal punto di vista qualitativo? Come negarlo, d’altronde che serva qualcuno in grado di giocare il pallone al centro del campo è una tiritera che ci raccontiamo da anni e che abbiamo capito ci porteremo dietro fino alla prossima estate (forse…).
Possiamo anche dire che sia l’esperienza a mancare. Giustissimo, tanti giovani, molti dei quali alle primissime volte su questi campi. Donnarumma e Locatelli esaltati come i salvatori della patria rossonera quando vincevano contro la Juve e adesso sono inesperti? Ma siamo seri. Lo sono sempre stati, i ragazzi stanno pagando un lieve calo fisico e psicologico che a quell’età ci può stare. Ci può stare l’errore, lo pretendo da un 18enne!
Questo Milan non gioca a calcio? Non direi. Con il materiale a disposizione Montella è andato e sta andando oltre ciò che si poteva immaginare all’inizio di questa stagione. Certo, qualche errore, qualche disattenzione, qualche calo improvviso. Ma una partita come quella contro il Napoli, il Milan dell’anno scorso l’avrebbe persa molto male, così come allo Stadium contro la Juve. Testa alta, consapevolezza delle proprie forze e umiltà nel riconoscere i propri limiti. Questo è il Milan.
Perdere a Udine, campo non sempre semplice su cui giocare, ci può stare. Dispiace che, dopo il vantaggio con Bonaventura, il Milan abbia subito il pari a causa di un errore grossolano di Locatelli (lo stesso delle meraviglie contro Sassuolo e Juventus, lo stesso che gioca con una personalità disarmante), ma soprattutto abbia incassato il gol dello svantaggio in quel modo. Senza fare polemica, De Paul era da espellere cinque minuti prima per il fallo su De Sciglio, che adesso rischia un lungo stop. Lui come proprio Bonaventura, per distacco l’uomo migliore dei rossoneri.
Bene, il Milan è calato. Ok, sarà la forma fisica. Sarà una questione mentale. Sarà per colpa degli avversari, degli arbitri, la sfortuna…e se fosse solo colpa di gennaio?

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